Quando il sesto livello è sviluppato sai chi sei, sai cosa ci fai qui e sai qual è la tua missione e visione del mondo. Comprendi la realtà al di là delle apparenze, oltre le griglie percettive poste dai condizionamenti culturali. Vedi chiaramente la tua essenza, la parte più autentica e vera di te, come se fossi un’aquila, che dall’alto ha una visione d’insieme completa.
La scoperta della tua essenza avviene già nello spazio del cuore, ma solo qui vedi tutto in modo chiaro. Qui entri in contatto con la tua natura più profonda che ti chiama a essere quello per cui sei nato.
Di fronte a questa chiamata tu puoi rispondere positivamente, avviandoti lungo il percorso della tua evoluzione spirituale, ma può capitare che tu ti ribelli e rifiuti il cambiamento. Questo succede perché rispondere alla chiamata e realizzare la tua vocazione significa trasformare completamente la tua vita e smontare pezzo per pezzo tutta l’armatura della personalità che ti sei costruito nel tempo. Di fronte a questa difficoltà molti si bloccano, soprattutto perché temono di perdere ciò che avevano prima e di rovinare le relazioni con i loro cari.
Non è raro infatti che le persone che ci stanno vicino, quando vedono in noi un cambiamento così grande, si spaventino e cerchino, più o meno esplicitamente, di farci tornare sui nostri passi. È una reazione normale, un disorientamento comprensibile, perché ci vedono diversi da prima, e in effetti lo siamo perché siamo più liberi
e più autentici. All’interno dei rapporti si crea dunque una forte tensione che spesso ci porta a rinunciare a esprimere questa nostra parte più autentica. La paura di perdere l’affetto dei nostri cari e di rimanere soli può bloccare la nostra evoluzione.
Il nostro fiore è spuntato dal terreno e sta crescendo, ma non è ancora abbastanza forte per alzare orgoglioso
la testa e sbocciare. È una fase delicata, ma sappi che è solo una turbolenza di passaggio. Se riesci a tenere salda la rotta del cambiamento e ad avere il coraggio di proseguire, scoprirai che la trasformazione non solo è possibile, ma coinvolge positivamente anche chi ti sta vicino.
Il tuo cambiamento infatti può creare instabilità in chi ti sta intorno, ma chi ti vuole bene sul serio riconoscerà il valore della direzione che tu hai preso e non ti ostacolerà né ti frenerà. Anzi, molto probabilmente ti seguirà, prendendo la tua trasformazione come modello per la propria. Chi ti ama veramente vuole il meglio per te ed è felice quando anche tu lo sei. Chi ti ama riconosce le tue qualità e vuole che tu abbia la possibilità di esprimerle. Chi ti ama vuole vederti fiorire. Il segnale che ti stai muovendo nella direzione giusta è proprio il raggiungimento di una felicità piena che prima non provavi. Non si tratta solo della soddisfazione che puoi provare quando colmi i bisogni di sicurezza dei primi livelli: si tratta dell’entusiasmo che provi quando raggiungi un tuo obiettivo personale, della grande energia che ti pervade quando realizzi un progetto a cui tenevi da tempo.
È un segnale chiaro e inequivocabile, eppure spesso ci dimentichiamo di seguire la direzione indicata dalla felicità perché per lungo tempo ci siamo abituati a sottovalutarla, a ignorarla, convinti che esprimere ciò che proviamo in maniera libera ci renda più deboli.
Invece il processo di trasformazione attivato dall’intelligenza intuitiva ci porta proprio a seguire la nostra natura
più autentica ed esprimere la parte di noi, unica e straordinaria, che dà valore alla nostra vita e a quella degli altri.
Questo non significa rinnegare ciò che siamo stati prima: una pianta non può crescere senza le proprie radici. Questo però significa crescere, traendo dalle nostre radici il nutrimento per innalzarci verso il cielo e fiorire. Il passaggio al sesto livello e l’attivazione dell’intelligenza intuitiva non è dunque un passaggio semplice e richiede coraggio. Devi mettere in discussione tutte le tue certezze, confrontarti con le tue identificazioni e affrontare le tue paure.
L’intelligenza intuitiva della visione e del discernimento si attiva in modo naturale e senza sforzo quando il nostro sistema è libero da resistenze, blocchi e conflitti. È una facoltà che, se alimentata, abbiamo sempre a disposizione.
Oggi, nella nostra società veloce, ipertecnologica e iperconnessa, l’intelligenza intuitiva non viene affatto allenata, le sollecitazioni digitali stimolano al massimo il livello mentale inferiore e a volte, nel migliore dei casi, la creatività del livello mentale superiore, ma trascurano molto l’intelligenza intuitiva. E anche i processi educativi seguono questo modello: nessuno a scuola ci insegna come connetterci con la nostra visione personale o come lavorare sul discernimento.